Dante e Santa Maria Nuova

Ciclo di sei incontri pomeridiani gratuiti attorno alla trilogia Dante/i Portinari/ l'ospedale di Santa Maria Nuova, a cura della Fondazione Santa Maria Nuova, ONLUS. Tra ottobre e novembre 2021

  • 14.10.2021
  • 28.10.2021
  • 04.11.2021
  • 11.11.2021
  • 18.11.2021
a cura di Fondazione Santa Maria Nuova, ONLUS

Quando viene inaugurato l’ospedale di Santa Maria Nuova, Dante ha appena 23 anni.

Ha dunque vissuto in pieno la sua fondazione e il suo progressivo consolidamento sociale e assistenziale all’interno della Città.

Da quella piazza che si andava formando sarà passato innumerevoli volte non foss’altro per restare appresso, almeno idealmente, alla famiglia che lo aveva fondato e a cui si sentiva legato per ispirazione e amore.

È proprio su questa trilogia Dante/i Portinari/ l’ospedale che la Fondazione presenta l’iniziativa da lei promossa al fine di chiedere il suo inserimento all’interno del Programma Dante700.

 

L’iniziativa è organizzata in una serie di incontri pomeridiani sui seguenti temi:

  • Giovanni Cipriani, Dante e i Portinari
  • Franco Cardini, Il medioevo di Dante
  • Donato Massaro, Beatrice Portinari da musa ispiratrice a santa protettrice
  • Mario Pagni, I ‘fedeli d’amore’ e Dante
  • Fabrizio Ricciardelli, Firenze ospedaliera
  • Esther Diana, E se Dante avesse avuto necessità di un ricovero a Santa Maria Nuova?
Quando

Dal 14 ottobre al 18 novembre, ore 16e30

Dove

Palazzo Vettori, via Cavour 26, Firenze

Come

Gratuito

Info

Posti esauriti. Le conferenze saranno trasmesse in video streaming. È possibile richiedere l'accesso inviando una mail a info@fondazionesantamarianuova.it

Programma

Giovedì 14 ottobre, ore 16e30,

Giovanni Cipriani, Dante e i Portinari

Secondo la tradizione, il ricco mercante Folco Portinari, convinto da Monna Tessa, la governante di famiglia e sollecitato da Andrea de’ Mozzi, Vescovo di Firenze dal 1287, donò una cospicua parte dei suoi beni per la fondazione dell’Ospedale di Santa Maria Nuova nel 1288.

Gli Alighieri abitavano vicini ai Portinari, le cui case si trovavano sul Corso e, grazie a Giovanni Boccaccio, sappiamo che Dante, il 1 Maggio 1274, in occasione di una festa, si recò, assieme al padre, proprio presso Folco, incontrando, per la prima volta, sua figlia Bice. Dante, come racconterà nella Vita Nova, rimase colpito dalla bambina, più giovane di lui di pochi mesi, che indossava un abito rosso ed iniziò a nutrire per lei un sentimento d’amore, che si consolidò ulteriormente quando la rivide per strada, a diciotto anni e Bice gli rivolse un cenno di saluto. Bice era già sposata da circa quattro anni e suo marito era Simone de’ Bardi, esponente di una ricca famiglia fiorentina, di tradizione bancaria, le cui case erano presso l’Arno, non lontano dal Ponte Vecchio. Dopo questo secondo incontro la passione amorosa crebbe ancor più nel poeta, che trasfigurò Bice nella creatura angelica di Beatrice e la morte della giovane, nel 1290, a ventiquattro anni, probabilmente di parto, gettò Dante nel più cupo sconforto.  L’idealizzazione di questa figura femminile, secondo i canoni del Dolce Stil Novo, prima nella Vita Nova e poi nella Commedia, hanno reso eterno il nome di Beatrice Portinari, fino a farne il simbolo perfetto del sentimento d’amore che innalza l’uomo fino alle vette del Paradiso.

 

Giovedì 28 ottobre, ore 16e30,

Franco Cardini, Il medioevo di Dante

Dante vive tra 1265 e 1321: vale a dire a cavalo fra XIII e XIV secolo. É un momento nel quale il mondo eurofrasiatico incentrato sul Mediterraneo è ancora interessato da una contingenza fortemente positiva (clima mite, assenza di eventi epidemici gravi e dunque di crisi demografiche, buono sviluppo delle relazioni diplomatiche e commerciali intermediterranee, alto sviluppo economico, artistico e culturale). Eppure, già si inizia a intravedere gli ancor relativamente lontani segni della crisi futura che, dopo la morte di Dante saranno simbolicamente segnati da tre eventi: l’avvio della guerra franco-inglese dei Cent’Anni a metà degli Anni Trenta del Trecento, l’alluvione del 1333 che simbolicamente sommerge Firenze, la Peste Nera del 1347-1352.

 

Giovedì 4 novembre, ore 16e30,

Donato Massaro, Beatrice Portinari da musa ispiratrice a santa protettrice

Una storia d’amore che ha fatto Storia quella di Dante con Beatrice e che trova, nella Vita Nuova e poi nella Commedia, motivi di trasfigurazione poetica dapprima dolcestilnovistici per la gentilissima donna amata, (musa ispiratrice), e poi spirituali, sì da farne espressione dell’Amore che salva e porta all’Amore divino, proiettato oltre il Tempo nella Fede, (santa protettrice).

 

Giovedì 11 novembre, ore 16e30,

Mario Pagni, I ‘fedeli d’amore’ e Dante

Nella “Vita Nuova” l’opera in cui Dante racconta del suo amore per Beatrice, si rivolge ai fedeli d’amore come ai soli in grado di ben comprendere e interpretare ciò che lui ha scritto. Commento alla luce delle recenti scoperte storico – archeologiche di piazza della Signoria, e alla ipotetica sede della confraternita.

 

Giovedì 18 novembre, ore 16e30,

Fabrizio Ricciardelli, Firenze ospedaliera

Nel corso del basso Medioevo la povertà assume un alto valore spirituale e il povero viene sempre più considerato l’incarnazione di Cristo. L’indigenza viene percepita come un modello di vita cristiana sempre più condiviso, così nel corso del Duecento il comparto del ‘sociale’ delle città-stato conosce un incredibile exploit come diretta conseguenza della diffusione della predicazione mendicante. Le opere pie si moltiplicano e vengono favorite la fondazione di ospedali e ricoveri, mentre l’elargizione delle elemosine e dei lasciti ad pias causas si connettono sempre di più alle istanze del ceto eminente di estrazione mercantile. Nei maggiori centri urbani dell’Italia centro-settentrionale si istituiscono misericordie e confraternite, e già dal primo Trecento si contano a Firenze più di trenta istituti definiti ‘spedale’. Il Santa Maria Nuova, fondato per volere di Folco Portinari nel 1288, è uno dei più importanti, il più antico e ancora attivo della città.

 

a seguire dall’incontro precedente,

Esther Diana, E se Dante avesse avuto necessità di un ricovero a Santa Maria Nuova?

Quando Folco Portinari, nel 1285 inizia ad acquistare proprietà ove far “rizzare le case dello spedale”, Dante ha appena vent’anni. È sposato con Gemma Donati ma lo immaginiamo già sospirare per Beatrice, forse proprio passando davanti a quell’ospedale che di lì a poco, con grande consesso di popolo, verrà inaugurato (1288). Quando Dante lascerà Firenze (1302) l’ospedale è in piena propulsione e se la sua immagine è ancora quella impressa dal fondatore, la sua attività assistenziale si è già evoluta preludendo a quel ruolo medico-sanitario ante litteram di cui Santa Maria Nuova costituisce un esempio in tutta Europa.

Locandina

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Informazioni e contatti

Fondazione Santa Maria Nuova ONLUS, Piazza Santa Maria Nuova,1, 50122 – Firenze

055 6938688

info@fondazionesantamarianuova.it

Sito web: www.fondazionesantamarianuova.it

Dove trovarci

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